STORIA

La storia del vibratore è intrecciata alla storia di un altro celebre sex toy, il dildo. Sebbene spesso i due oggetti di piacere siano accumunati, hanno dei particolari rilevanti che li rendono distini. Il vibratore e il dildo hanno sovente le stesse forme, e ad un occhio sbadato possono sembrare identici. Inoltre, essendo usati per i medesimi motivi, possono anche essere venduti insieme.

Vibratore e dildo sono usati per stimolare generalmente vagina e ano, particolare che li rende anche a volte intercambiabili tra di loro.
Ma la storia del vibratore è più recente rispetto alla nascita del dildo, per via della particolare funzionalità del vibratore, che è la vibrazione.
Il vibratore presenta infatti una sommità vibrante, capace di stimolare in maniera differente le zone erogene. La vibrazione è dovuta ad un motorino elettrico che trasmette il moto alla punta.

Le numerose varianti e tipologie di vibratori presentano parti motrici particolari, oppure teste o parti mobili diverse, ma questo è un dettaglio che possiamo trascurare.

storia del vibratore
dildo

Per esporre la storia del vibratore dobbiamo partire da un problema sociale molto dibattuto nel XIX secolo in Europa, ed in particolare l’Inghilterra. In quei tempi la medicina ufficiale studiava l’Isteria, definita “male del secolo”, una pseudo malattia di cui soffrivano almeno la metà delle donne di Londra, secondo il medico londinese Dalrymple.

La malattia consisteva nello scatenarsi di attacchi isterici, con sintomi quali nervosismo, insonnia, perdita dell’appetito. Tale disturbo era tipico delle donne, e si ipotizzò che il problema fosse nello spostamento dell’utero (da qui il termine Hysteria, che deriva dal greco hysteron e cioè utero).

Il dottor Darlymple si trovò ben presto ad avere alle proprie dipendenze un giovane medico, il dottor Joseph Mortimer Granville, che girava di studio in studio. Il motivo del girovagare del dottor Granville erano le sue maniere, troppo rivoluzionarie per l’epoca. Granville era un sostenitore dell’igiene, e ribadiva l’importanza di lavarsi le mani prima di toccare il paziente. Non riuscì però a convincere gli esimi colleghi dell’esistenza dei germi.

Granville e Darlymple si misero a curare le pazienti applicando lunghi massaggi della vagina, ben lontani dal supporre che tali pratiche potessero avere anche un aspetto piacevole. In seguito il dottor Granville ideò nel 1880 un oggetto preposto alla cura dell’Hysteria, un vibratore elettromeccanico. Egli si ispirò probabilmente al Manipulator, un lettino munito di una sfera vibrante atta a stimolare la zona pelvica delle pazienti. L’invenzione venne ideata poco prima, nel 1869, dal fisico George Herbert Taylor. La sfera rotante veniva alimentata da un meccanismo a vapore piuttosto imponente, tanto da dover essere alloggiata in una sala separata.

Successivamente al vibratore meccanico di Granville venne introdotto il vibratore a batteria, che rimase a lungo in voga. Sino ad arrivare al 1983, con la comparsa sul mercato dei vibratori a doppia stimolazione, ad opera della Vibratex. Nel 1997 il vibratore rabbit presenta una nuova linea, accorpando il pannello di controllo all’oggetto di piacere. Il rabbit viene così definito per la forma, simile alla testa di un coniglio, e per dare un aspetto più pudico del sex toy nei confronti delle leggi dei paesi più intransigenti.

L’anno successivo, il 1998, il vibratore rabbit compare in un celebre episodio della famosa serie Sex and the city, ed è un successo che raggiunge i nostri giorni.

La storia del vibratore parte dalla cura di un disturbo, considerato dalla scienza del tempo una malattia. Questo dato è significativo nel testimoniare la doppia matrice del vibratore, come strumento di piacere e di benessere.

Nei secoli scorsi c’era la credenza che la donna non potesse provare piacere sessuale se non con la penetrazione ad opera dell’uomo. Questa visione era giustificata da una società totalmente maschilista e dall’estremo pudore nel rivelare gli istinti sessuali delle donne.

Questi fatti ci hanno portato nell’età attuale, nella quale i sexy shop sono frequenti in ogni città e il mercato abbonda di oggetti e varianti dei sex toy. L’importante è scegliere l’igiene e la qualità.